Al Berggruen Museum un incontro unico fra due artisti vissuti a un secolo di distanza: Pablo Picasso e Thomas Scheibitz messi a confronto.
Con Pablo Picasso x Thomas Scheibitz, mostra temporanea aperta fino al 2 Febbraio 2020, il Berggruen Museum abbraccia un arco temporale dal Modernismo classico a quello contemporaneo, erigendo un ponte tra queste due correnti artistiche. Picasso è un residente del Berggruen Museum dalla sua apertura nel 1996, insieme ad altri maestri del Novecento e nomi di spicco dell’avanguardia pittorica.
Parte dell’esposizione permanente della collezione Berggruen è dedicata all’arte di Picasso ed è intitolata Picasso e il suo tempo, ma questa mostra temporanea dà ai visitatori la possibilità di vedere questo grande maestro del XX secolo affiancato a Scheibitz in un percorso che mette in luce i parallelismi formali e tematici tra i rispettivi lavori. Nonostante non utilizzino gli stessi motivi, i due artisti condividono un approccio molto simile all’arte. Meticolosamente organizzata, stanza dopo stanza, l’esposizione mostra come Scheibitz assuma le idee e i metodi pittorici di Picasso e li radicalizzi.
L’influenza non solo dell’arte di Picasso, ma anche dei suoi metodi artistici, è evidente in molte occasioni nei lavori di Scheibnitz che allo stesso tempo celebra il suo ignaro mentore e compete con lui nella lotta per la forma. Quello che li lega è un’appassionata ricerca della forma e del modo di rappresentare gli oggetti: entrambi gli artisti comprendono il loro lavoro come un processo aperto che porta incessantemente a nuove variazioni e rielaborazioni di soluzioni già trovate, con nulla che rimane mai davvero statico ma si evolve e scorre continuamente. Un panta rei limitato solo dai margini dell’esistenza dell’artista e dai confini della sua immaginazione.
Alcune opere della mostra Pablo Picasso x Thomas Scheibitz
Le differenze tra i due artisti, vissuti in epoche e città diverse — la Parigi del Novecento e la Berlino del terzo millennio — si riflettono inevitabilmente nelle loro opere. Altro punto in comune sembra essere la lotta per affermarsi in campo artistico, nel contesto di un mondo fragile e instabile, come lo era forse anche di più ai tempi di Picasso.
Il punto di partenza cronologico del concetto risiede con Pablo Picasso, la cui arte rappresenta il cuore pulsante della collezione di Berggruen e conseguentemente dell’omonimo museo. Ciò nonostante la prima stanza del percorso è dominata da Scheibnitz con una serie di quadri raffiguranti uno Studio dell’alfabeto.
Già dalle prime stanze si percepisce una certa sintonia tra le opere dei due artisti, anche se a volte si nasconde dietro dettagli meno evidenti o dietro tematiche congruenti. Lungo il percorso si ha la possibilità di comparare i due artisti e in qualche modo anche i loro contesti. Con ciò in mente si sarebbe indotti a pensare che il passato sia considerevolmente meglio del presente: propensione determinata forse da una tendenza a idealizzare quello che non si può più raggiungere.
La doppia mostra Pablo Picasso x Thomas Scheibitz è la seconda nel Museo Berggruen, in cui un artista contemporaneo entra in dialogo con un artista della collezione permanente. La prima è stata nel 2016 George Condo. Confrontation, nella quale dipinti dell’artista americano a partire dagli anni ’80 si sono appunto confrontati con le opere di Cézanne, Picasso, Matisse, Klee e Giacometti.
Sono circa 40 i dipinti della collezione Berggruen realizzati da Picasso in un arco di ben otto decenni, ordinati nelle sale secondo aspetti tematici. A questi Scheibitz reagisce con quasi 50 opere, tra cui sette sculture.
Picasso pur mantenendo fede alle premesse del Cubismo come metodo pittorico si addentra in un nuovo territorio dove sperimenta metodi diversi, come il collage con pezzi di giornali, spartiti, sabbia.
Difficilmente un artista contemporaneo lavora in modo così complesso con pezzi e riferimenti che provengono dalla vita quotidiana e dal fondo della storia dell’arte, come Thomas Scheibitz (nato nel 1968 a Radeberg vicino a Dresda, ma residente a Berlino da molti anni). I suoi dipinti densi, spesso dai colori accesi spesso fluorescenti e le sculture schematiche, spesso essenziali, possono essere intese come costruzioni di una realtà interpretata liberamente.
Le opere dall’artista si mostrano allo spettatore come un complesso e articolato insieme di oggetti, che perdono i propri contorni e si fondono tra di loro in una composizione di superfici intessute, intersecate e sezionate. Inconfondibile è l’influenza di Pablo Picasso e del cubismo. “Di tutti i grandi ismi del XX secolo”, spiega Thomas Scheibitz, “il cubismo rimane quello più radicale e il più influente.”
Sii il primo a commentare