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Il Futurium: in che futuro vogliamo vivere?

Un polo culturale, che mette in luce i possibili scenari futuri dell’uomo, della natura e della tecnologia, e invita tutti ad avere un ruolo attivo nel dar forma al nostro domani. 

Lo scorso 5 settembre il Futurium ha aperto le porte ai visitatori. È situato nel Regierungsviertel della capitale, tra Hauptbahnhof e Reichstag e si affaccia direttamente sulla Sprea. Occupa 3000 metri quadrati di superficie, e l’ingresso sarà gratuito fino al 2022, quando si concluderà la triennale fase sperimentale di attività.  L’edificio è costato circa 60 milioni di euro ed è stato finanziato dal Bundesforschungsministerium (Ministero della ricerca), i più grandi istituti di ricerca, industrie come la Bayer e la Simens, e diverse fondazioni.

In linea con il tema trattato, l’edificio ha un’estetica che guarda al futuro. La copertura è realizzata in vetro fuso, che crea riflessi e giochi di luce e rende lo spazio interno molto luminoso. Le alte finestre consentono una vista panoramica sulla Sprea e il Regierungsviertel e allo stesso tempo simboleggiano la prospettiva aperta che il museo vuole adottare per guardare al futuro. Inoltre l’edificio è stato progettato in maniera ecocompatibile a favore della sostenibilità ambientale, attraverso pannelli fotovoltaici sul tetto, e senza barriere architettoniche. 

Più di un museo

Secondo le parole del suo direttore Stefan Brandt, il Futurium vuole essere un luogo aperto a tutti coloro che sono interessati al futuro e vogliono assumere un ruolo attivo nel modellarlo. La gratuità dell’ingresso per i primi tre anni è in linea con il principio guida del Futurium, ovvero che il futuro riguarda tutti e tutti devono informarsi e porsi domande al riguardo.

Proprio perché l’obiettivo è suscitare partecipazione, il Futurium non è solo uno spazio espositivo, ma anche laboratorio e un forum di discussioni, dove i visitatori sono invitati a esprimere la proprie opinioni e critiche.

Oltre allo spazio espositivo che ospita una mostra in continua evoluzione, il piano interrato ospita il Futurium Lab, uno spazio dove si tengono workshops su diversi temi: dalla programmazione alla cucina sperimentale. 

Uomo, natura e tecnologia

Il Futurium vuole insomma coinvolgere, invitare a partecipare e a confrontarsi con scienza e tecnologia.  
La mostra offre uno sguardo su cinque grandi temi del quotidiano: cibo, salute, energia, lavoro e vita in città. I tre principali aree di pensiero – uomo, natura e tecnologia – presentano diverse soluzioni per immaginare e dar forma al futuro.  Vengono proposti esempi di intelligenza artificiale, di cibo creato in laboratorio e nuove tecnologie alimentari, nuovi fonti di energia e nuovi materiali da costruzione.  Il focus è su innovazione, sperimentazione, ma anche sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’esposizione è altamente interattiva ed è adatta a tutti, adulti e bambini, perché da spiegazioni in maniera facile e creativa e lascia libero il visitatore di muoversi ed esplorare i temi che più lo interessano. Attraverso un braccialetto, distribuito da un simpatico robot all’ingresso della mostra al primo piano, si può partecipare a dei piccoli sondaggi e scegliere le diverse opzioni per il futuro, oltre a votare i temi più interessanti.

La nostra visita al Futurium

Foto in copertina: © Gregor Fischer

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