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Lavorare come ragazzo/a alla pari in Germania

Pro, contra, gli aspetti da considerare nella ricerca della famiglia: Silvia ci racconta la sua esperienza au-pair in Germania.

Per questo articolo devo ringraziare la mia amica Silvia, ormai trasferitasi a Costanza e in procinto di ultimare il suo Ausbildung da educatrice. Sono convinta sia lei, che da questa esperienza ha poi costruito il suo futuro lavorativo, la persona giusta per spiegarvi cosa significhi essere au-pair in Germania e consigliarvi al riguardo. Lascio quindi a lei la parola.

Essere Au-Pair

Essere ragazzo o ragazza au pair significa trascorrere un periodo di tempo all’estero vivendo presso una famiglia ospitante aiutando con le faccende domestiche, ma soprattutto prendendosi cura dei bambini. In cambio dell’aiuto alla famiglia l’au pair ha vitto e alloggio garantito più una piccola retribuzione mensile. Il fine principale dell’esperienza au pair è uno scambio reciproco. La famiglia beneficia dell’aiuto in casa e con i bambini, l’au pair ha l’opportunità di praticare quotidianamente la lingua straniera e di seguire un corso di lingua- totalmente o parzialmente finanziato dalla famiglia ospitante. Il ragazzo o la ragazza alla pari viene integrato nella vita della famiglia, nella routine quotidiana, idealmente come un fratello o una sorella maggiore per i bambini, con tutti i diritti e responsabilità che questa relazione comporta.

Solitamente non sono richiesti requisiti specifici per i residenti UE e l’età prevista va dai 18 ai 30 anni. La retribuzione mensile in Germania è pari a 260 euro per un massimo di 30 ore settimanali (6 ore al giorno) ed hai diritto ad almeno un giorno libero a settimana così come a 4 settimane di vacanze retribuite. Tutti questi aspetti sono contenuti nel contratto, che stipulerai con la famiglia ospitante, dove verrano chiariti anche i tuoi compiti in casa.  Generalmente è la famiglia ad occuparsi di registrare il tuo domicilio, della tua assicurazione sanitaria, a farsi carico dell’abbonamento mensile per i mezzi pubblici, dell’apertura di un conto bancario, sul quale ti verrà mensilmente versata la paghetta.

Vale davvero la pena fare un’esperienza da au-pair?

Per me la risposta è sì. Io ho lavorato per due anni come Au-pair presso la stessa famiglia e sono giunta alla conclusione che sì, è stata un’esperienza che rifarei e che consiglio. Premetto dicendo che mi è sempre piaciuto lavorare con i bambini, ma c’è bisogno anche di capacità di adattamento e tanta pazienza. Naturalmente ogni famiglia è diversa, quindi è difficile generalizzare.

Son dell’opinione che sia importante ritagliarsi i propri spazi al di fuori dell’orario di lavoro, anche se non è sempre facile, soprattutto rimanendo in casa. Il consiglio quindi è quello di uscire nel proprio tempo libero, frequentare cafè, biblioteche, svagarsi con amici. Se avete l’intero weekend a disposizione approfittatene per organizzare escursioni o piccoli viaggi.

Lo status di au-pair porta alcuni vantaggi. A Francoforte, in quanto au pair si riceve una tessera che dà diritto a diversi sconti sul costo dell’abbonamento al trasporto pubblico, dei corsi di lingua, dell’abbonamento alle biblioteche pubbliche, dell’entrate al cinema, musei etc. Solitamente la famiglia è a conoscenza di queste agevolazioni, perché rappresentano per essa stessa un risparmio sui costi per il vostro mantenimento.

I corsi di lingua

Partendo dalla mia di esperienza, posso dire che una famiglia che vive in una grande città, o nelle immediate vicinanze, ha i suoi vantaggi. Ci sono più collegamenti (anche per l’Italia), hai più possibilità di conoscere persone con cui allacciare rapporti, hai una scelta più ampia per quanto riguarda i corsi di lingua. Infatti troverai più scuole che offrono corsi in orari diversi e potrai accedere abbastanza velocemente ai corsi intensivi, così da imparare la lingua in minor tempo. Io sono arrivata in Germania senza sapere una parola di tedesco e in 12 mesi di corso intensivo ho raggiunto il livello C1.

A proposito del corso di lingua, la soluzione migliore sarebbe trovare una famiglia disposta a pagare l’intera cifra del corso di lingua, dato i costi abbastanza elevati. Ma non è sempre la regola. In ogni modo la famiglia è tenuta a partecipare a tali costi con 50 euro mensili (aggiuntivi alla paghetta) e ad assicurarti il tempo necessario per frequentare il corso.

La Gastfamilie, la mole di lavoro e i propri spazi

Altra questione importante è chiarire fin dall’inizio come gestire le ore extra, qualora capitassero. Da una parte c’è il lavoro, dall’altra la vita in famiglia, le ore libere, gli spazi personali. È importante tenere le due sfere separate, anche se mi rendo conto che affrontare certi argomenti dopo mesi di vita vissuta insieme può risultare difficile. Ma per la tua salute mentale ti consiglio di farlo all’inizio, così da avere chiari i tuoi compiti e i tuoi orari.

Per tutto il resto serve un po’ di fortuna. È un’esperienza intensa sotto tanti punti di vista e non c’è una ricetta per la “famiglia perfetta”. Nei due anni da Au-pair ho imparato una seconda lingua, ho stretto bellissime amicizie e ho trovato la mia strada lavorativa, quella di educatrice.

Come diventare au-pair

Se sei interessato a questa esperienza e cerchi informazioni più dettagliate, puoi consultare il sito  www.aupairworld.com. E’ la pagina principale in questo ambito e c’è la sezione in italiano, per cui non avrai problemi ad orientarti. La registrazione sul sito è per le/gli au-pair gratuita e troverai tantissime famiglie alla ricerca di un aiuto in casa e con i bambini.

Sulla base della mia esperienza au-pair a Francoforte aggiungo alcuni consigli:

Cercate di scegliere come destinazione una città od una cittadina abbastanza grande. In questo modo avrete più opportunità per quanto riguarda la scelta dei corsi di lingua, attività culturali, cinema, locali. Vi sarà più facile conoscere gente della vostra età e au-pair come voi, con la quale incontrarvi nel tempo libero.

A Francoforte per esempio ho frequentato due scuole di lingua. La Volkshochschule e successivamente un’altra scuola privata. I costi del corsi di lingua presso la scuola privata sono stati ugualmente divisi tra me e la mia Gastfamilie, poiché non erano previste riduzioni per au-pair. I corsi alla VHS sono stati completamente finanziati dalla mia Gastfamilie, in quanto a metà prezzo. Consiglio una volta finito il corso di livello C1 di fare l’esame per una certificazione linguistica, il Telc o il Daf, se volete lasciarvi aperta l’opportunità di studiare in Germania oppure di fare un Ausbildung.

Se non siete proprio portate con i più piccoli, che diciamocelo richiedono molta responsabilità, optate per una famiglia con figli (max.2) attorno ai 7-10 anni. Avrete così occasione di esercitare quotidianamente la lingua, parlandoci, giocandoci insieme, leggendo loro storie etc.

Vi lascio con l’augurio di trovare una famiglia che vi lasci i vostri spazi, ma che al contempo vi faccia sentire come se foste a casa vostra.

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