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Dall’altro lato del muro: tra il dovere di ricordare e di portare rispetto

Dall’altro lato del muro, questo è quello che volevo mostrare con questo scatto: l’aspetto turistico di un tale pezzo di storia, l’altro lato in un certo senso. Restano pezzi del muro di Berlino circondati dai passanti, da alcuni turisti provenienti da non so quali paesi, che si fermano qualche istante a fotografare, a scattare selfie, a porsi domande mentre leggono le informazioni.

Come mi capita a volte quando mi trovo di fronte a qualcosa di così imponente per il suo peso storico, trovo difficile lanciarmi sulla mia macchina fotografica per scattare poi una foto simile ad altre migliaia. Preferisco, prima di tutto, provare a sentire il posto, per comprendere cosa ci sia da capire o meno, e mi sento in dovere di ricordare, di portare rispetto a mio modo. Solo allora cerco nello scatto di esprimere i miei interrogativi, ciò che mi turba, mi scuote o mi tocca nel profondo. Ad esempio, sul muro che separa ancora oggi protestanti e cattolici a Belfast, sono state le parole di amore e speranza lasciate dai viaggiatori di tutto il mondo che mi hanno segnato e che avevo scelto di fotografare. A Berlino, sono stati i turisti attorno a questo muro a sfidarmi. Mi chiedo ancora se alcuni comportamenti mostrino il giusto rispetto per la storia e le storie di cui questo muro è carico.

Se più di 20 anni fa era un simbolo molto forte di umiliazione, oggi in questa foto il muro separa due gruppi di persone. Da un lato del muro, le persone (si) scattano foto. Dall’altro, i visitatori hanno un’aria più grave, leggono e si informano. Comportamenti diversi, atteggiamenti diversi attorno a questo muro, ai suoi resti, diventati punti in cui si radunano i turisti. Ancora mi interrogo quale sia quello consono a questi luoghi, quale atteggiamento si debba adottare quando ci si trova di fronte ai resti di quel muro che ha spezzato in due la libertà e la dignità dei berlinesi.

(Affinché come a Berlino, un domani potremmo scattere foto e selfie là dove ancora oggi rimangono frammenti di muri sopra le ferite di un passato più o meno lontano e che continuano a pulsare, come a Belfast o in Cisgiordania … Affinché non ci sia ancora un altro muro dall’altra parte dell’Atlantico … o da nessun’altra parte …)

Ryan Hitouch

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